Appropriatezza in radiologia medica
Si calcola che 20 milioni di TAC negli adulti e più di un milione nei bambini sarebbero inutilmente eseguite ogni anno negli Stati Uniti. Anche in Italia le percentuali di inappropriatezza sono simili: secondo i dati forniti nel 2015 al XIV congresso dei Radiologi, solo il 56% degli esami eseguiti risulta pienamente appropriato e siamo tra i Paesi più forniti di impianti TAC e RM.
C’è molta preoccupazione in campo internazionale sull’eccessivo uso delle procedure radiologiche, perché l’inappropriatezza non è soltanto spesa inutile, ma aumenta i rischi da radiazioni ionizzanti. Lo sviluppo della tecnologia moderna sta portando grandi vantaggi ai pazienti e le attrezzature mediche diventano via via più sicure, ma il loro uso improprio o non qualificato può comportare rischi potenziali per i pazienti e per la comunità. Le procedure radiologiche infatti possono determinare effetti stocastici, favorendo l’insorgenza di tumori, leucemie e modificazioni genetiche. Il rischio aumenta con l’aumento della dose di esposizione, ma il loro grado di gravità è indipendente dalla dose assorbita. Per questo motivo è importante, sia per il singolo paziente che per tutta la popolazione, evitare l’esposizione a radiazioni per esami o procedure interventistiche che non siano pienamente giustificati: “Le esposizioni mediche devono mostrare di produrre un netto beneficio, confrontando i potenziali vantaggi diagnostici o terapeutici che essa produce ….. con il danno alla persona che l’esposizione potrebbe causare … (Direttiva EURATOM dic 2013)”. Ciò vale ancora di più in età pediatrica, dove maggiori sono i rischi per il piccolo paziente.
La cultura medica prevalente tende oggi a privilegiare il momento diagnostico e interventistico, mettendo spesso in secondo piano i possibili rischi. Gli studi condotti negli ultimi anni dimostrano infatti che in tutto il mondo la consapevolezza dei rischi connessi alle radiazioni mediche e sulla quantità della dose erogata nell’esecuzione delle procedure radiologiche è molto bassa, sia nei pazienti che nei professionisti della salute.
I medici e i pediatri di famiglia sono in una posizione privilegiata per la prevenzione del rischio da radiazioni mediche. Essi intrattengono una relazione professionale continuativa con i pazienti, di cui conoscono la storia clinica, svolgendo anche un ruolo di advocacy, proteggendoli dai danni che possono essere causati da screening o test inutili e da trattamenti inappropriati. I medici di famiglia inoltre possono avere un ruolo fondamentale nella comunicazione, in forme adeguate e comprensibili, del rischio connesso alle procedure radiologiche, favorendo il coinvolgimento del paziente nelle decisioni che riguardano la sua salute.
Il Coordinamento delle Società Scientifiche Italiane aderenti al WONCA dedica particolare attenzione al tema dell’appropriatezza delle procedure radiologiche e al processo di giustificazione e intende promuovere iniziative volte a migliorare la consapevolezza, la conoscenza e la responsabilità della medicina di famiglia. WONCA Italia ha approvato pertanto la risoluzione su appropriatezza e giustificazione in radiologia medica, e ha chiesto alle società scientifiche della radiologia e al Ministero della Salute di collaborare in vista dell’applicazione della direttiva EURATOM del 2013, che dovrà essere attuata entro la fine di quest’anno.
Secondo la direttiva europea, sia i medici che richiedono una procedura radiologica che i professionisti della radiologia hanno responsabilità nel processo di giustificazione; i report degli esami eseguito devono riportare la dose somministrata; linee guida di imaging clinico, con una visione multidisciplinare, devono sostenere ogni decisione riguardante il singolo paziente, fornendo criteri generali evidence-based.
WONCA Italia, dopo aver dato il proprio contributo in campo internazionale, intende offrire la sua collaborazione per l’applicazione nel nostro Paese della Direttiva EURATOM, per gli aspetti che riguardano le responsabilità e le procedure per rendere trasparente e tracciabile il processo di giustificazione, e per l’aggiornamento delle linee-guida AGENAS, prodotte già nel 2004, ma poco conosciute e mai revisionate.
Insomma appare necessario ed improcrastinabile agire di concerto per migliorare l’appropriatezza in radiologia.